I relatori al decreto Competitività hanno presentato 19 emendamenti al testo di legge che si spera arrivi al voto domani pomeriggio. Le modifiche riguarderebbero alcuni temi contestati come lo “spalma-incentivi” per il fotovoltaico (l’abbassamento degli incentivi, per ottenere risorse da destinare al taglio delle bollette per le imprese) .
Questo è il contenuto delle proposte:
Dal secondo semestre 2014 il GSE erogherà il conto energia a rate mensili del 90% rispetto alla stima di producibilità media annua stimata sui dati storici e poi conguaglierà in più o in meno entro il 30 giugno dell’esercizio successivo. In pratica è come se ci fosse una ritenuta del 10 % da subito che sarà poi restituita dopo un anno, facendo i conti precisi.
Per quato riguarda la riduzione degli incentivi questi dal 2015 si potranno spalmare su 24 anni invece che 20. La percentuale di riduzione in caso di allungamento temporale sarà dal 25% per un periodo residuo di 12 anni al 17% per chi è oltre 19 anni ma con le tarife rimodulate in modo che in una prima fase saranno ridotte e in una seconda incrementata di pari misura. Le percentuali non sono ancora state fissate ma dovranno garantire che un risparmio teorico di 600 milioni l’anno per il periodo 2015-2019. Una sorta di ristrutturazione del debito che viene fatta allungando i tempi e modificando le tariffe nel tempo. (Lo stato recupera qualcosa adesso ma poi lo deve tirare fuori dopo, ognuno faccai le sue valutazioni critiche in merito …)
Infine si potrà mantenere il periodo di incentivazione a 20 anni, ma riducendolo a scaglioni: del 6% per gli impianti tra 200 e 500 kW; dell’8% fino a 900 kW e del 10% sopra tale soglia. Quest’ultima opzione sarà automatica se gli operatori non comunicheranno, entro il 30 novembre prossimo, la loro scelta al Gse.