L’energia prodotta da fonti rinnovabili quali il fotovoltaico e l’eolico che stanno aumentando la loro incidenza nel mix energetico di molti paesi nel mondo e stanno creando problemi di squilibri sulle reti di distribuzione. Per evitare di rimanere al buio si stanno studiando soluzioni adeguate come ad esempio per bilanciare domanda e offerta di energia e mantenere in equilibrio la rete, la Danimarca può contare su potenti interconnessioni elettriche con le nazioni vicine, in particolare Svezia e Germania, sviluppando un complesso gioco di esportazioni/importazioni di MWh. Gli scambi tengono conto dell’output effettivo e in tempo reale delle diverse fonti su un’area geografica estesa, grazie anche all’impiego di sistemi molto avanzati di previsione meteorologica.
L’Australia meridionale è un laboratorio di sperimentazioni da seguire con attenzione: l’eolico e il fotovoltaico sono arrivati a sfiorare il 50% della produzione elettrica netta totale. Però, ondate di maltempo, elevati consumi elettrici estivi, limitate riserve di gas naturale, sono i principali fattori che spiegano perché il sistema elettrico sud australiano sia tuttora così esposto al rischio di blackout e perché il governo abbia predisposto un piano d’investimenti per migliorare la sicurezza delle infrastrutture energetiche.
L’obiettivo è possedere un’adeguata capacità di riserva per fronteggiare le emergenze, non solo attraverso nuovi impianti a gas OCGT (open-cycle gas turbine), molto flessibili e in grado di avviarsi in pochissimo tempo secondo le necessità, ma anche puntando su sistemi di accumulo e sulle tecnologie per gestire la domanda elettrica di migliaia di utenze.
Lo studio IEEFA, quindi, cita il progetto record di Tesla, quella super-batteria al litio da 100 MW/129 MWh abbinata a un parco eolico da più di 300 MW, che ha già dimostrato tutte le sue potenzialità, con alcuni interventi rapidissimi per coprire interruzioni o cali di energia.
Da tenere presente che con l’incremento di istallazioni di sistemi di accumulo domestici si potrebbe avere un ulteriore incremento di variabili sulla rete che gestita in micro aree porterebbe la rete alla compensazione per aree.
Mentre i mercati elettrici con tante rinnovabili non avranno più bisogno di vecchi impianti a gas, carbone o nucleari che per mantenerli in vita e farli entrare in esercizio in rare occasioni hanno costi elevatissimi.