Si stanno definendo alcuni studi sulla nostra rete elettrica che determinano come possa reggere all’aumentare della richiesta di energia nel prossimo futuro.
Considerando l’elettrificazione dei consumi quali: pompe di calore, sistemi di ricarica per auto elettriche piani da cucina ad induzione ed altro che impieghi energia elettrica e con l’aumentare della produzione di energia da fonti rinnovabili. Saranno da considerare come fattori principali che potrebbero mettere sotto stress la rete elettrica italiana.
Senza sostanziali cambiamenti, nel 2030 la domanda elettrica potrebbe non essere soddisfatta ed il rischio è che si creino dei picchi di domanda che in alcune ore potrà essere significativamente superiore alla capacità installata porterebbe ad un black-out del sistema.
Tra gli studi fatti, una società di consulenza americana ha determinato un modello che simula prelievi e immissioni orarie nel sistema elettrico, con l’obiettivo di definire il livello di flessibilità necessario a mantenere stabile la rete.
Considerando l’aumentare graduale dei sistemi di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili come il sole ed il vento, si esaminano le risosrse di flessibilità del sistema.
L’impiego di batterie di accumulo e servizi di domanda-risposta, una modalità che permette ai “consumatori” di energia di variare il proprio utilizzo energetico come risposta ai segnali di mercato, con l’obiettivo di modulare i picchi di offerta o domanda.
Altra possibilità potrebbe essere la possibilità di sfruttare sinergie con la rete gas attraverso le tecnologie Power-to-X tra cui la produzione di metano sintetico e idrogeno partendo da fonti rinnovabili; è una soluzione innovativa in rapida evoluzione e adatta al contesto italiano.
È importante pianificare la transizione energetica a livello di sistema in base alle peculiarità dell’Italia.
Come l’elevata dipendenza dalle importazioni di carburanti, gli sbilanciamenti e le congestioni di rete tra le varie aree geografiche, la presenza di una capillare rete gas che può essere adoperata come sistema di accumulo.
Gli scenari ipotizzati combinano diversi livelli di domanda elettrica e diffusione delle fonti rinnovabili; tutti prevedono il phase out definitivo del carbone dal 2025.